Tutti quei “no” che aiutano a crescere

 

Leggendo il titolo (proprio come quello del famoso libro di Asha Phillips, Feltrinelli editore) avete tutti pensato che i “no” bisogna dirli ai bambini. Ebbene, vi dico di “no!” perché prima di tutto dobbiamo dirne molti a noi stessi.

No al dare sempre e subito tutto quello che vogliono. No al risparmiare loro ogni attesa, sofferenza, dispiacere, pianto. No all’idea che debbano essere sempre intrattenuti, che dobbiamo sempre stare con loro. No al fare noi per loro, al servirli in tutto e per tutto. No all’esagerata attenzione al cibo. No ai no che diventano ni o poi sì. No ai troppi no, eliminando da subito quelli che non vengono rispettati. No ai castighi immediati sotto l’impulso della collera. No alle urla, grida, parolacce, ecc. No alle menzogne proponendoci di dire sempre il vero o di tacere. No alla mancanza di rispetto dell’autorevolezza degli altri educatori (coniuge, insegnanti, ecc.). L’elenco non è completo, ma è già abbastanza lungo…

Rispettati questi no da parte dell’educatore ben vengano anche quelli rivolti all’educando, sapendo che è nostro preciso dovere dire dei no quando necessita e che questi aiuteranno i nostri figli a crescere. No ai capricci (i capricci devono essere sterili, mai e poi mai devono produrre il risultato desiderato). No a violenza, collera, emozioni espresse male, modi sgarbati o aggressivi (i bambini “sentono” di non riuscire a controllarsi; noi, bloccandoli con fermezza, dimostriamo che ci curiamo di loro e li amiamo). No alle “scene” della separazione quando li si lascia (ai nonni, alla baby-sitter, ad altri familiari, al nido o a scuola). No alla violazione delle regole (la domanda: “Ancora due minuti?” richiede risposta negativa, accompagnata dal richiamo al rispetto dei tempi stabiliti). No al dormire nel lettone (con tutte le scuse che possiamo trovare: il piccolo ha paura, lavoriamo tutto il giorno, sono madre o padre single, la nostra coppia è in crisi, ecc.). No alle bugie (come per noi genitori chiediamo che quanto viene detto corrisponda sempre alla verità). No alla mancanza di orari (per mangiare, per dormire, per rientrare, ecc.). No ai videogiochi e ai social-media senza regole (tivù, cd, playstation e giochi elettronici, computer, telefonino, tablet, smartphone, whatsapp, ecc.). E sempre, ma con particolare vigilanza a partire dalla preadolescenza, no assoluto ai tossici (fumo, alcol, droga) accompagnato da un bel no alla pornografia che attrae sì, ma fa male, provoca dipendenza con crisi di astinenza, incapacità ai rapporti normali, impotenza; che eccita sì, ma è una sessualità immatura e falsa; che tenta sì, tutti anche chi è già adulto.  Ne parleremo coi figli invitandoli (perché ormai hanno l’età giusta) a fare una scelta di maturità: “Noi possiamo ogni giorno volere e scegliere l’amore vero che porta con sé anche il sesso, con piena soddisfazione della psiche e del corpo quando è praticato nei tempi e nei modi giusti”.