I bambini italiani tra crisi, mass-media e gioco d’azzardo

 

L’Eurispes, ente privato europeo che opera nel campo della ricerca politica, economica e sociale, presenta anche quest’anno 2013 un’accurata “Indagine Conoscitiva sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia”, realizzata in collaborazione con Telefono Azzurro.  Dati interessantissimi, che qui possiamo esporre solo in forma estremamente sintetica e limitandoci all’età dai 7 agli 11 anni, per trarne alcune considerazioni pedagogiche.
1) Crisi economica: “Il 28,7% del campione indagato vive in una famiglia interessata alla crisi, mentre il 61,1% dichiara che la propria famiglia non ne è toccata”. Si tratta sicuramente di un dato al ribasso, influenzato sia dalla ridotta capacità dei bambini di captare le preoccupazioni dei genitori, sia dalla volontà di questi ultimi di non preoccuparli. Come educatori possiamo chiederci: «Bisogna coinvolgerli?». Sì, se… Se siamo capaci di rappresentare le difficoltà come un dato che ci tocca, ma non ci schianta; perché abbiamo la volontà di reagire, sicuri che la nostra famiglia supererà anche questo momento.
2) Televisione: “Il 41% dei bambini italiani guarda la tv un’ora al giorno; il 34%, da una a due; il 12.6%, da due a quattro ore; oltre le 4 ore, il 12,4%”. E qui ogni genitore si domanda: «Qual è il tempo giusto?». La prima risposta dice che i programmi che vedono i nostri bambini devono essere “scelti” da noi. Premesso questo, la Tv presa in dosi normali (meno di due ore al giorno) non fa male, in dosi eccessive procura danni e crea dipendenza.
3) Segue subito dopo il computer: “Nel 44% dei casi viene usato fino a un’ora al giorno; nel 20,3%, da una a due ore; nel 6,4%, da 2 a 4 ore e nel 5,4%, oltre le 4 ore.  Il 70,2 % è collegato a internet”. «Quante ore davanti al PC?».  Il minor tempo possibile, il tempo necessario per quegli impegni che la scuola richiede; utilizzando il computer della famiglia, aiutati da mamma o papà.
4) Telefono cellulare: “Il 62,5 dei bambini italiani ha il telefonino”. Pedagogicamente e positivamente parlando si può affermare che i ragazzi di questa fascia d’età, salvo poche situazioni di emergenza, non ne hanno alcun bisogno.
5) La preoccupante “novità”, infine, riguarda il fatto che i nostri ragazzini giocano soldi, sia tramite internet (l’1,4% lo fa spesso, qualche volta il 3% e raramente il 3.6%), sia tradizionalmente (il 5,1% spesso, il 3,8% qualche volta e il 6,4 % raramente).  Ma il gioco prediletto dai bambini è il Gratta e vinci, cui dichiara di aver giocato il 33,7%, l’11,4% ha invece giocato alle Lotterie o al Bingo e il 7,8% alle slot machines, ecc. Tutti giochi vietati ai minori dagli art. 1425 e 1426 del codice civile (che stabiliscono la maggiore età per qualsivoglia contratto); come vietato ai minori è l’accesso alle sale giochi con vincite in denaro (L. 189/12, art. 8).
Purtroppo il gioco d’azzardo è praticato da molti genitori, ai quali non si può dire altro che: «Smettete subito, se non volete rovinare voi e i vostri figli che, non solo subiscono le conseguenze del vostro vizio, ma anche (ed è terribile) vi imitano».