Arriva una sorellina (a)

 

«Arriva una sorellina per il nostro Nicola (3 anni e mezzo), qual è il momento giusto per dargli la notizia?  Che reazioni avrà?».

Mi pare opportuno rispondere che è sempre meglio non avere fretta e aspettare finché si comincia a notare il pancione della mamma, perché nove mesi sono un tempo lungo, non percepibile da un bambino piccolo; è da evitare comunque che lo intuisca dai discorsi degli adulti e si senta escluso da un evento che è, anche per lui, importantissimo. Se la comunicazione è corretta, di solito le reazioni sono “normali”: interesse, curiosità, con relative domande a mamma e papà; molto dipende da come i genitori preparano il figlio maggiore, come descrivono il futuro, le cose che accadranno, le nuove modalità di vita familiare. A questo proposito è bene non eccedere nelle descrizioni positive: creare delle aspettative particolarmente gratificanti, presentare la sorellina in arrivo come una nuova compagna di giochi, o una bambolina sempre allegra e simpatica, è sicuramente controproducente dal momento che il contatto con la nascita non sempre è per lui un “lieto evento”. Così come è negativo ipotizzare la fine dei capricci, dell’essere al centro dell’attenzione di tutti, dell’essere accontentato e servito in tutto e per tutto. Avvicinandosi il parto spiegheremo al bambino che cosa accadrà con sincerità e realismo, rispondendo sempre francamente alle sue domande, e lo coinvolgeremo (senza – anche in questo caso – esagerare), nei preparativi. Nell’imminenza del parto lo avvertiremo che la mamma andrà qualche giorno in ospedale per la nascita e che tornerà con la sorellina. Il nostro maschietto primogenito dovrà passare un po’ più di tempo senza la mamma o magari qualche giorno fuori casa, nel qual caso andrà sicuramente da persone che conosce molto bene (in genere dai nonni) e ciò non deve essere un fatto improvvisato, ma una cosa normale già sperimentata più volte.
Se dovrà lasciare il lettino dei suoi primi anni, per un letto normale, provvediamo con molto tempo di anticipo affinché non coincida con l’arrivo in casa della neonata. Se dovrà dividere la cameretta con la sorella, facciamolo partecipe delle scelte e della nuova disposizione delle cose e soprattutto riserviamogli uno spazio tutto suo, con i suoi giocattoli e ciò che più ama.
E alla domanda cruciale: “Come è entrata la mia sorellina nella pancia di mamma?”. Risponderemo prendendo i nostri album delle fotografie; faremo vedere il papà e la mamma quando erano piccoli, quando andavano a scuola, quando si sono innamorati, quando si sono sposati, ecc. E poi… diremo: “Siccome si volevano tanto bene, sei nato tu”. E qui prenderemo l’album del bambino e a una a una guarderemo le sue belle foto, ricordandogli che lui è ciò che di più bello Dio ci ha dato e l’amore di papà e mamma ha accolto. Quindi: comunichiamo, per prima, apertamente e chiaramente, che i bambini vengono dall’amore di Dio e di papà e mamma. Poi a seconda dell’età risponderemo alle domande, usando le parole appropriate, senza temere di non esserne capaci.