Dove vanno i palloncini?

Festa dell’Oratorio per l’inizio dell’anno catechistico: una Messa ben celebrata (facendo compartecipi e protagonisti i bambini), il “mandato” ai catechisti (addirittura anche ai catechisti degli adulti), la benedizione solenne e poi… tutti in Oratorio per festeggiare con un piccolo buffet. Tutto bello, tutto perfetto dunque! Se non che, come nella migliore tradizione, non manca il “lancio dei palloncini”.

Bene ci insegna quel bambino che vedendoli salire nel cielo ha chiesto: “Dove vanno i palloncini?”. Ebbene, i palloncini dopo un viaggio più o meno lungo – diminuendo la pressione atmosferica – scoppiano e ricadono a terra, anche molto lontano dal punto di rilascio. Qui contribuiscono ad aumentare la plastica dispersa nei boschi, per le strade, nei giardini e nei corsi d’acqua, laghi e mari. Ma – ed è ancor più grave – attirano spesso gli animali, i pesci e gli uccelli, in particolare quelli marini che, scambiandoli per un cibo allettante e sconosciuto, se ne nutrono. Anche i palloncini, colorati rappresentanti le figure più strane o i personaggi più amati, che si vendono in qualunque fiera… anche questi prima o poi scoppiano, scappano dalle mani dei bambini o finiscono abbandonati, quando l’esaurimento dell’elio e la gravità li fanno avvinare piano piano al suolo.

Già l’allarme è stato più volte lanciato per contenere la plastica dura che gli animali più diversi ingoiano; ma in questo caso va aggiunto che i palloncini morbidi sono addirittura letali perché una volta ingeriti si “attorcigliano” nello stomaco, impediscono la digestione e hanno conseguenze gravi fino alla morte.

La pratica, che alcuni stati americani hanno già vietato per legge, è stata proibita anche in qualche comune italiano con ordinanza del sindaco. Ma dobbiamo proprio aspettare un intervento dell’autorità? Non basterebbe pensare che questa azione non è assolutamente necessaria? Che non è poi così difficile andare alla fiera, organizzare eventi, festeggiare battesimi o un matrimonio senza lanciare plastica nel cielo?

Noi genitori possiamo evitare di comprare il palloncino a nostro figlio e possiamo anche sensibilizzare al problema i nostri sacerdoti, gli educatori, i catechisti ed i ragazzi loro affidati. Il nostro suggerimento potrebbe portare a non ripetere una manifestazione decisamente dannosa per l’ambiente e mortale per molte specie di animali terrestri e marini.