Le regole della tv

 

Ma davvero la tivù fa male?

Ebbene sì. La tv, soprattutto se presa in dosi eccessive, provoca danni fisici, psichici e morali. Tra i primi il diabete e l’obesità favoriti dal fatto che, davanti al video, adulti e bambini mangiano patatine, merendine, stuzzichini e bevono bibite gassate. Poi la scoliosi, perché ognuno si appoggia alla parte che più gli è consona, favorendo eventuali tendenze all’incurvamento. Infine i problemi alla vista essendo gli occhi sottoposti a un continuo cambiamento dell’intensità luminosa recepita. Per quel che riguarda la sfera psichica, è facile individuare una visione distorta della realtà che fa credere che la vita “vera” sia quella lì. Tutto è invece parziale, soggettivo, interpretato. I disastri morali poi sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alle ipocrisie e alle menzogne che sono propinate attraverso il video, ma anche alla mercificazione e banalizzazione di cose serie, come valori, sentimenti, bambini, corpo femminile compresi. Si è affermato che il cinema, lo spettacolo teatrale e televisivo sono opera d’arte e come tali non devono avere altra regola che quella dell’arte stessa, così contrabbandando troppe volte, sotto l’involucro dell’arte, il mediocre, il volgare, il falso.

 

La Pedagogia preventiva che suggerisce per evitare questi danni?

Detti alcuni dei pericoli più evidenti, incominciamo a ragionare e a riflettere sull’educazione dei nostri figli per trarne comportamenti preventivi da impiegare, al momento opportuno, nei rapporti con la tv, ed elenchiamoli in una specie di decalogo, nel quale la parola prevalente “scelgo” dimostra che non sono succube del mezzo, ma padrone del medesimo. Scelgo di non accendere io il televisore a mio figlio; scelgo, più volte la settimana, un’alternativa alla tv; scelgo i programmi che guardo; scelgo di avere un solo televisore in casa e non lo colloco dove si pranza e si cena, perché considero i pasti momento sacro di incontro della famiglia; so che è un crimine pedagogico mettere un televisore in camera del bambino; quando guarda la tv cerco di essere lì con lui; cambio canale o spengo se non sono d’accordo; non guardo mai trasmissioni che non mi convincono, tantomeno ne parlo per evitare la pubblicità indiretta; sul mio televisore, infine, non sono programmati canali che non condivido. Certo, mi piacerebbe illustrare ognuna di queste affermazioni, ma non è possibile. So però che ogni mamma e ogni papà che voglia riflettere capisce.

 

Viste le decisioni preventive quali sono i comportamenti positivi che ogni genitore può attuare?

I comportamenti positivi si riassumono nella frase: “Creiamo alternative alla tv”, dunque: 1) spalanchiamo la casa per far entrare i figli dei vicini, degli amici e per far uscire i nostri; 2) usufruiamo attivamente delle strutture pubbliche esistenti, come l’oratorio; 3) riserviamo parte del tempo per giocare con i bambini nostri e altrui in casa e fuori; 4) facciamo numerose e frequenti passeggiate con la famiglia e gli amici, ecc.

 

Ma l’apparecchio televisivo dobbiamo spegnerlo?

No, non dobbiamo spegnerlo, ma “scegliere” di essere tra i non pochi “teleutenti intelligenti” che non mancano e che: 1) accendono il televisore solo se hanno un motivo per farlo; 2) lo spengono quando non serve; 3) seguono un programma solo se tratta di argomenti interessanti; 4) non usano mai il televisore come sottofondo della loro giornata in casa; 5) sanno di dover controllare l’uso della tv sia per i bambini che per la famiglia intera.

 

Sono regole facili o difficili da applicare?

Sono regole facili che ci permettono di dominare il mezzo e di smettere di aggregarci al coro dei catastrofisti secondo cui la tivù ci condizionerebbe pesantemente.

 

Riusciremo anche a evitare che sia una cattiva maestra dei nostri figli?

A mio modo di veder la televisione è una cattiva maestra se usata male, ma non determina l’educazione dei nostri figli, questa infatti dipende in larghissima misura da noi e dagli altri enti educativi come scuola, parrocchia, gruppi.

 

Ma ci sono aspetti educativi positivi nella televisione?

La tv non educa, ma usata bene, con un’adeguata scelta dei programmi, è un mezzo di comunicazione, informazione, conoscenza, intrattenimento, che può essere utile.

 

Una considerazione finale agli insegnanti a proposito di televisione?

Agli insegnanti vorrei porre una domanda: Perché il giornale entra facilmente a scuola e la televisione no? Scegliamo “preventivamente” programmi di qualità e proponiamoli. Sono un ottimo sussidio didattico.