Babbo Natale, la Befana, Santa Lucia, Gesù Bambino… che portano i regali

 

I regali a Natale. Li porta Babbo Natale, la Befana, Santa Lucia e al Sud addirittura i Morti. È una grande gioia per i bambini, ma ho l’impressione che stiamo esagerando. O no?

Come in tante cose non c’è più limite e quindi anche queste ricorrenze meritano alcune nostre considerazioni. Purtroppo corriamo il rischio di lasciarci andare a tutto quanto la pubblicità ci impone: Perché voglio che i miei bambini abbiano tutti i giocattoli che io non ho avuto, perché insomma hanno diritto di avere dei regali e di esser contenti, perché è una nostra bella tradizione. Certo, non voglio assolutamente sostenere che Babbo Natale o la Befana siano da abolire, ma…

 

Ma?

Innanzitutto va detto con chiarezza che Santa Lucia, o Gesù Bambino, o i Morti non sono Biancaneve o Cappuccetto Rosso o Babbo Natale o la Befana. I bambini, e sono nel giusto, non intendono i santi allo stesso modo dei personaggi delle leggende o delle favole. Infatti, mentre sanno con chiarezza che Biancaneve è una storia inventata che si racconta per divertirsi, altrettanto credono fermamente, e sono ancora nel giusto, che Gesù “è” il Figlio di Dio, che Lucia è una santa, che i Morti sono in paradiso e possono fare miracoli, compreso quello di far trovare i doni ai piccoli il giorno della loro festa ed il tutto è assolutamente vero.

 

Anche in questo caso si può sbagliare come educatori?

Si può sbagliare soprattutto quando si esagera. È negativo pertanto parlarne troppo, cominciando molti mesi prima e dando descrizioni tanto fantasiose quanto particolareggiate dell’evento.

Sono assolutamente da evitarsi le apparizioni di Babbo Natale, Gesù Bambino, di Santa Lucia o della Befana, quando la mamma rispolvera l’abito da sposa e si mostra ai bambini mentre depone i pacchetti per la mattina.

È moralmente non accettabile far trovare regali esagerati sia nel numero che nel costo. Qui siamo veramente fuori da ogni buon senso. Se non ci credete provate a quantificare il costo totale di quanto vostro figlio ha ricevuto in famiglia e dai parenti tutti.

Può addirittura essere controproducente lasciar intendere che Babbo Natale, o chi per esso, porta i doni solo ai bambini buoni e ciò non tanto perché si voglia impedire a papà e mamme di invogliare i loro piccoli a comportarsi bene; quanto perché i medesimi tenderanno a sottolineare, nel periodo antecedente la festa, tutte le volte che il bambino farà capricci o disubbidirà, e diranno spesso che riceverà solo carbone. In questo modo si corre il rischio di distruggere il senso di autostima del bambino che penserà: È vero, sono cattivo; ma che riceverà comunque qualcosa e si chiederà: Ma, non ero cattivo? Riceverà magari troppo e forse tra quei mille giocattoli mancherà proprio il più desiderato per cui la conclusione amara sarà: Ecco, quello che volevo non c’è.

È dannoso infine portare il bambino al supermercato dei giocattoli per invogliarlo a scegliere quello che desidera. C’è dell’altro indubbiamente, ma possiamo sospendere qui.

 

Per fare bene come possiamo comportarci?

Se vogliamo invece mantenere la tradizione senza creare danni partiamo subito con il linguaggio. Cominciamo col dire che in occasione delle feste natalizie qui da noi si usa fare dei regali ai bambini. La differenza, con ciò che diciamo di solito, non è granché, ma la sostanza è ben diversa. Non abbiamo raccontato una cosa che prima o poi i nostri figli scopriranno non vera. Saranno magari anche contenti che così sia stato: Era bello credere che Babbo Natale mi voleva bene e mi portava tanti giocattoli, diranno; esprimeranno addirittura gratitudine: Grazie mamma, sei così buona che mi facevi e mi fai questi bei regali, anche se io, certe volte non li merito, saranno magari meravigliati: E tu papà che lavori ogni giorno per la paga, spendevi tutti quei soldi per me; Ma… non era vero!

Scegliamo, poi, la sobrietà di regali semplici evitando di trascinare i piccoli nel vortice del consumismo. Abituiamoli da subito ad avere quello di cui hanno bisogno anche per il gioco ed il divertimento, ma nulla di più. E se abbiamo qualcosa che supera i bisogni diamolo ai poveri. Ad esempio con un’adozione a distanza possiamo donare a nostro figlio un fratellino. Saremo di grande esempio. Concordiamo inoltre con i parenti la suddivisione dei regali, e ciò non solo per risparmiare, ma per scegliere sempre nella moderazione.

Scegliamo regali intelligenti, quindi niente armi giocattolo o giochi violenti, e duraturi come un abbonamento ad un giornalino o rivista, che vale un anno intero e presenta grandi benefici.

Infine non eludiamo le loro domande. Finché non ci pervengono richieste di spiegazioni non è opportuno, nella nostra cultura, anticipare i tempi, ma a domanda precisa si risponde precisamente, ed e molto bello per il figlio che siamo noi a farlo: Ti abbiamo sempre detto che a Natale si portano i doni ai bambini. Ebbene ora che sei grande devi sapere che sono il tuo papà e la tua mamma che ti fanno questi doni, semplicemente perché ti vogliono bene.

In conclusione una considerazione per le maestre. Niente apparizioni, almeno a scuola, ed un invito ad orientarsi su un oggetto didatticamente utile, da dare a tutti, anche a quelli che provengono da altre culture, perché qui da noi c’è questa bella usanza ed ora ne parliamo.