Capricci (a)

 

C’ è chi sostiene che i bambini di oggi sono più viziati e fanno più capricci. A mio modo di vedere i bambini di oggi fanno tanti capricci come i loro coetanei di un tempo, non c’è stato un periodo nel quale ubbidivano e basta…  il problema è, semmai, perché li fanno? E qui la risposta è una sola: li fanno perché “ottengono”, cioè perché con i capricci riescono in un modo o nell’altro ad avere quello che chiedono (o a non fare quelli che non vogliono). E qui devo tornare un poco indietro e parlare dell’origine del senso del dovere e del senso di colpa, perché i capricci sono con questi strettamente connessi. Se abbiamo un ordine (o un divieto) da rispettare, un compito da svolgere, c’è “qualcosa” che ci dice che lo dobbiamo fare. Questo “qualcosa” indica il complesso degli obblighi inerenti a una determinata condizione, cioè i doveri di ciascuno che cambiano secondo l’età e da persona a persona. Il “senso del dovere” nasce intorno ai due anni (anche prima, anche dopo). Ho osservato un bambino (1 anno e ½) che, avvicinandosi ai fiori dell’aiuola, si dava lievi colpetti sulla mano dicendo: «No!». Il nonno, infatti, il giorno prima gli aveva detto di non toccare i fiori, aggiungendo che se li toccava lo avrebbe picchiato sulla mano. Questo bambino possedeva il “senso del dovere”. Questo nasce semplicemente quando… una persona autorevole fa “sentire” al bambino una cosa, un comportamento, un’azione, ecc., come “da farsi” (o da evitare). I bambini tutti, quindi lo “sentono” sicuramente prima di entrare alla scuola primaria e sono naturalmente portati a fare quanto “doveroso”.  Imparano poi, che è possibile anche non seguirlo; per cui capita che una volta non facciano quanto richiesto… oppure facciano quanto vietato. Ne avranno un vantaggio? Se sì, il senso del dovere si estinguerà a poco a poco quando scopriranno che non seguendolo si evitano gli impegni e non ci sono conseguenze sfavorevoli. Se invece al momento della violazione segue una conseguenza negativa (naturale o sociale) questa verrà vissuta come da evitarsi. Ad esempio: se il piccolo citato toccherà le rose e si pungerà (conseguenza naturale) le eviterà; se invece toccando le margherite il nonno lo sgriderà e lo colpirà bonariamente sulle mani (conseguenza sociale) anche in questo caso la trasgressione finirà soprattutto se, ogni volta che succede, il nonno interviene. Immediatamente di seguito al senso del dovere, o meglio: di seguito alle mancanze in ordine al dovere nasce il senso di colpa, il quale, come per il dovere, si affievolisce gradualmente quando venuti meno ai propri doveri…non ne viene alcuna conseguenza negativa, anzi se ne hanno vantaggi, il disagio si affievolisce e un poco alla volta scompare.

Abbiamo descritto Il senso del dovere ed il senso di colpa perché volevamo capire da dove vengono i capricci. Forse lo abbiamo già intuito…