Quale intimità?

Normalmente papà e mamma non si pongono nemmeno il problema dell’intimità fisica tra loro e i figli, semplicemente mantengono il comportamento che è suggerito dal buon senso e dal rispetto che hanno per se stessi e per i familiari tutti, bambini compresi. Talora, però, qualcuno (magari stimolato da esperienze di convivenza più stretta) chiede al pedagogista se sia bene fare il bagno insieme con il figlio, accoglierlo nel lettone, mostrarsi nudi e lasciare che lui faccia lo stesso, ecc., ecc.

Di primo acchito viene da chiedersi: “Perché?”. Perché mamma (o papà) e figlio dovrebbero lavarsi in contemporanea?”. “Perché si gira nudi per la casa?”.  “Perché tutti, adulti e bambini, dovrebbero dormire insieme nello stesso letto?”. Veramente si fa fatica a trovare una risposta se non quella che è una scelta consapevole che ha i suoi motivi; taluni genitori, infatti, pensano che così facendo si superano i tabù d’altri tempi che sono stati più dannosi che utili; ma qual è il meglio per il bambino?

Per lui il momento cruciale arriva quando – dopo aver raggiunto la consapevolezza di essere individuo separato dai genitori – esce dall’indifferenziazione sessuale infantile per sentirsi maschietto o femminuccia. Allora, inizia a percepire in sé – nel suo corpo, ma anche nella sua psiche – una parte intima, personale e, spontaneamente, tende a difenderla e a riservarla a sé solo. È nato in lui il senso del pudore ed è questo che i genitori hanno l’obbligo di tutelare e di non invadere con i loro comportamenti.

L’approccio più giusto è proprio quello della naturalezza e della spontaneità:
capita di trovarsi nudi davanti al proprio figlio, ma non è opportuno che ciò avvenga per scelta motivata da obiettivi educativi.
Spogliare il piccolo per l’igiene personale sua, non significa sicuramente spogliarsi anche per l’adulto che lo assiste. Anzi lasciare, appena possibile, che proceda da solo è un’occasione privilegiata per rafforzare l’autonomia.
Ci possono essere momenti i cui genitori e figli condividono lo stesso letto, però normalmente, ognuno dorme nel suo.

“Maxima debetur puero reverentia” diceva il poeta latino Giovenale per indicarci che – proprio perché genitori consapevoli del valore unico ed irrepetibile di ogni figlio – ci dobbiamo accostare a lui rispettosi della sua e della nostra intimità.